
“Firenze-Viareggio vuol dire anche storia di una città.
Anzi, meglio: vuol dire Oltrarno, cioè la parte di Firenze che più di ogni altra ha difeso il suo volto, i suoi protagonisti, la sua identità.
Piazza Torquato Tasso è il suo centro più popolare, con il circolo Aurora, che dal dopoguerra in poi è lì, dentro il torrino delle antiche mura a far da cerniera tra San Frediano e la collina che sale fino a Bellosguardo, testimone della vita (e non solo del tempo libero) di tante generazioni, tutte conquistate da questa miscela di bellezza, operosità e umanità che si coglie nelle nostre strade, e fra chi ci lavora oppure ci sta di casa”.
Paolo Ermini – Direttore del “Corriere Fiorentino”
Voglia di ricominciare
Correva l’anno 1946 quando il Bel Paese era ridotto ad un cumulo di macerie e stentava a rialzarsi dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Sebbene in quel periodo era difficile pensare allo sport, solo il Giro d’Italia e poche altre corse riservate ai soli professionisti potevano dirsi “ripartite”, ma per i ciclisti dilettanti l’attività era ancora molto ridotta.

Fu così che un gruppo di intraprendenti fiorentini tra cui Attilio Bacci, Renzo Ristori, Giuliano Curti, Renato Natali, Ernesto Chiappe, Lorenzo Frangi e Roberto Mazzola, tutti rappresentanti della gloriosa Associazione Sportiva Aurora di Firenze, pensarono di organizzare nel Ferragosto di quell’anno, una gara ciclistica per dilettanti che avrebbe unito il capoluogo toscano con la città balneare più famosa della regione, Viareggio.
Il successo inatteso
All’alba del 25 agosto 1946, davanti allo stupore degli organizzatori, Piazza Torquato Tasso a Firenze era già stracolma di entusiasmo e la sua antica torretta fu punto di ritrovo per una numerosa carovana di ciclisti, addetti ai lavori e sportivi che partirono tutti insieme e per la prima volta per questa avventura.
Quell’anno sul traguardo, posto per l’occasione in Viale dei Tigli, sfrecciò per primo Enzo Sacchi, che con questa vittoria trovò sicuramente fiducia e speranze per un avvenire luminoso che lo avrebbe portato a divenire campione del mondo su pista.
La Firenze-Viareggio, oggi può d’altronde contare nel proprio Albo d’Oro di nomi del calibro di Valerio Tebaldi, Ivan Gotti, Gianmatteo Fagnini e Luca Scinto e ciclisti che hanno segnato la storia di questo sport come Gino Bartali ed Alfredo Martini sono stati più volte membri della giuria, contribuendo così a scrivere un pezzo della sua storia.


La Firenze-Viareggio Oggi
Nel corso di tutti questi anni, la Firenze-Viareggio grazie ai suoi organizzatori dell’A.S.Aurora e dell’Ocip, è riuscita ad affermarsi come la più importante gara ciclistica per dilettanti a livello nazionale che ogni anno è infatti molto attesa dagli appassionati di ciclismo perchè rappresenta un vero e proprio trampolino di lancio per tutti i dilettanti che vogliono approdare al professionismo.
I concorrenti sono di solito circa 180, tra cui anche molte squadre straniere e al seguito della gara ci sono, poi, ogni anno almeno 5 ammiraglie delle più importanti squadre professionistiche a livello internazionale, per visionare i futuri campioni, oltre ad essere presente il commissario tecnico della nazionale ed il Presidente della federazione Ciclistica Italiana.

Bibliografia: www.museociclismo.it; www.chiantibancanews.it